Trasporti nazionali e transnazionali: le regole

Giugno 20 2025
Trasporto nazionale e transnazionale: le regole

Negli ultimi anni, il settore dell’autotrasporto in Europa ha vissuto profondi cambiamenti. Con l’introduzione del Pacchetto Mobilità I a partire dal 2020, l’Unione europea ha rivisto in modo radicale le regole che disciplinano il trasporto su strada.

Le novità riguardano il cabotaggio, il distacco degli autisti, i tempi di guida, i tachigrafi e anche gli aspetti fiscali e ambientali legati al settore. In più, dal 2022 al 2024, sono entrati in vigore nuovi obblighi in tema di pedaggi e riduzione delle emissioni di CO₂. Ecco cosa è cambiato e cosa devono sapere oggi le imprese italiane di autotrasporto.

Cabotaggio e distacco: cosa cambia per le imprese

Il distacco degli autisti è regolato dalla Direttiva (UE) 2020/1057, recepita in Italia con il D.Lgs. 152/2022. Dal 2 febbraio 2022, sono entrate in vigore regole ben precise:

  • Il distacco non si applica ai trasporti “bilaterali” (tra Italia e un altro Paese UE) e fino a due operazioni supplementari se svolte nello stesso viaggio.
  • Si applica invece ai trasporti di cabotaggio e al cross-trade (trasporti tra due Paesi terzi diversi dal proprio): in questi casi, la retribuzione degli autisti deve essere quella prevista nel Paese ospitante e va comunicata tramite il portale IMI prima dell’inizio del servizio.

Per quanto riguarda il cabotaggio, il Regolamento (UE) 2020/1055 ha confermato la possibilità di effettuare tre operazioni entro sette giorni, ma ha introdotto un vincolo aggiuntivo: un periodo di “raffreddamento” di quattro giorni prima di tornare a operare nello stesso Stato. Inoltre, ogni veicolo utilizzato in trasporti internazionali deve rientrare nel proprio Paese d’immatricolazione almeno ogni otto settimane.

Guida e riposi: tachigrafi più intelligenti e nuove regole

Il Regolamento (UE) 2020/1054 ha aggiornato le disposizioni sui tempi di guida e riposo. Tra le novità principali:

  • Gli autisti hanno diritto a rientrare a casa almeno ogni quattro settimane;
  • Il riposo settimanale regolare non può più essere effettuato in cabina;
  • Nei trasporti internazionali, sono ammessi due riposi settimanali ridotti consecutivi, a patto che vengano compensati entro la terza settimana.

Sul fronte tecnologico, entra in gioco il nuovo Smart Tachograph Versione 2 (SMT2):

  • È obbligatorio su tutti i nuovi veicoli immatricolati dal 21 agosto 2023;
  • Dev’essere installato entro il 31 dicembre 2024 nei veicoli con tachigrafo analogico o digitale che operano a livello internazionale;
  • I mezzi con Smart Tacho versione 1 dovranno essere aggiornati entro il 18 agosto 2025.

Documenti digitali: più efficienza con l’e-CMR

Il Regolamento (UE) 2020/1056 introduce l’uso dei documenti digitali attraverso lo standard eFTI. A partire dal 21 agosto 2024, tutti gli Stati membri dovranno accettare prove elettroniche del trasporto, come la e-CMR. Per le imprese, questo significa meno carta, controlli più rapidi e un archivio centralizzato facilmente consultabile.

I tachigrafi SMT2, con funzionalità GNSS e connessione DSRC, permettono anche controlli a distanza da parte delle autorità, migliorando la selezione dei veicoli da fermare e alleggerendo il carico burocratico per chi è in regola.

Nuovi pedaggi e costi ambientali

Con la Direttiva (UE) 2022/362, l’UE cambia le regole sulla tariffazione stradale:

  • Si passerà progressivamente da vignette temporali a pedaggi chilometrici, almeno sulla rete TEN-T, entro il 2030;
  • Dal 25 marzo 2026, i pedaggi saranno differenziati in base alle emissioni di CO₂ dei veicoli: i camion saranno classificati da 1 (più inquinante) a 5 (zero emissioni);
  • Gli Stati membri potranno applicare i pedaggi anche ai veicoli leggeri tra 2,5 e 3,5 tonnellate usati per trasporto conto terzi.

Obiettivi ambientali e nuove infrastrutture

Il Regolamento (UE) 2024/1610 stabilisce nuovi target di riduzione delle emissioni per i mezzi pesanti:

  • −45% di emissioni entro il 2030;
  • −65% entro il 2035;
  • −90% entro il 2040 (rispetto ai livelli del 2019).

Per quanto riguarda gli autobus urbani, dal 2030 almeno il 90% dei nuovi veicoli dovrà essere a zero emissioni, percentuale che salirà al 100% nel 2035.

Il Regolamento (UE) 2023/1804 prevede inoltre l’obbligo di realizzare infrastrutture adeguate lungo le principali arterie europee: ogni 60 km dovrà esserci una stazione di ricarica da almeno 350 kW e, ogni 200 km, una stazione per il rifornimento di idrogeno.

Dal 1° gennaio 2027, anche i carburanti per il trasporto su strada rientreranno nel sistema ETS II (scambio quote di emissione): ciò influenzerà inevitabilmente il costo dei rifornimenti.

Cosa devono fare oggi le imprese

Per non farsi trovare impreparate, le aziende di trasporto devono:

  1. Identificare con precisione il tipo di servizio (bilaterale, cabotaggio o cross-trade);
  2. Utilizzare il portale IMI per notificare i distacchi;
  3. Pianificare il rientro periodico dei veicoli in sede;
  4. Sostituire o aggiornare i tachigrafi in base alle scadenze previste;
  5. Integrare l’uso della e-CMR e conservare i documenti in formato digitale;
  6. Analizzare l’impatto dei nuovi pedaggi e valutare la classe ambientale dei mezzi;
  7. Iniziare a programmare l’acquisto di veicoli a zero emissioni.

Conclusione

Le nuove normative europee sono pensate per promuovere condizioni di lavoro più giuste, una concorrenza più equa e un trasporto più sostenibile. Adattarsi a questi cambiamenti non significa solo evitare sanzioni, ma anche migliorare l’efficienza operativa e rafforzare la competitività sul mercato europeo.

Nota: le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al 20 giugno 2025. Si consiglia di monitorare eventuali aggiornamenti e atti nazionali di recepimento delle norme europee.

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